Matteo Feltrin
Direttore tecnico Feltrin srlGli investimenti in innovazione ci consentono di salvaguardare la giusta redditività aziendale
Oro blu: ci sarà un motivo se l’acqua sarà, a detta di tutti gli esperti una delle risorse più preziose nel prossimo futuro. Già oggi, una buona parte del pianeta non ne ha a sufficienza e questa carenza, purtroppo, è destinata ad aumentare nei prossimi anni.
Non si può produrla e quindi dobbiamo utilizzare al meglio quella che abbiamo a disposizione. Ed è per questo che, come goWEM!, seguiamo con attenzione tutti i cantieri legati al ciclo dell’acqua dalla sua raccolta, alla distribuzione fino alla depurazione.
Ci interessano in particolare gli interventi sulla rete idrica che continua, in molte regioni italiane, a disperdere oltre il 70% dell’acqua durante il trasporto. Su uno di questi cantieri, gestito dalla Alto Trevigiano Servizi, abbiamo trovato al lavoro l’impresa >> Feltrin srl << di Caselle di Altivole (TV), impegnata nella sostituzione di una condotta idrica, che correva in fregio a un’importante (e trafficatissima) arteria stradale.
Leggendoci, vedrete come la Feltrin srl (azienda specializzata in costruzioni stradali e impianti sportivi) ha saputo trasformare le limitazioni di dover lavorare con traffico veicolare attivo e in spazi estremamente ristretti in occasione per migliorare la propria competitività. Un indizio? Con la tecnologia ovviamente.
L’impresa Feltrin srl è stata fondata nel 1961 dai cinque fratelli cui cognome dà il nome all’azienda e oggi è condotta dalla seconda generazione di imprenditori. Incontriamo uno dei quattro soci sul cantiere, [Matteo Feltrin], direttore tecnico della Feltrin srl che afferma: “la sfida operativa su questo cantiere non era tanto quantitativa, quanto piuttosto qualitativa. Per noi, mantenere la sicurezza dei nostri operai e degli automobilisti era, ovviamente, la principale preoccupazione. Questo, però non doveva impattare sulla nostra produttività né giustificare ritardi sul cronoprogamma concordato con la Committenza”.
Matteo Feltrin, direttore tecnico della Feltrin srl di di Caselle di Altivole (TV).
“La nostra attenzione all’innovazione tecnologica ci ha consentito di superare entrambe le problematiche in maniera, posso dire, quasi naturale. Sul cantiere abbiamo utilizzato due rotatori inclinabili Engcon, montati su due escavatori gommati, compatti e girosagoma, un Volvo EW150E e un Liebherr 914 Compact, proprio per massimizzare la versatilità in cantiere e la rapidità operativa”.
Continua Feltrin: “Entrambi i rotatori erano dotati di attacco rapido, consentendoci di trasformare i nostri due escavatori in vere e proprie macchine multifunzione. Un dettaglio non da poco questo, dato che la Provincia di Treviso aveva richiesto che il cantiere procedesse per lotti successivi da ripristinare completamente alla fine della giornata lavorativa”.
“La grande mobilità dei gommati ci ha consentito di spostarci lungo il cantiere molto velocemente, senza per questo mettere a rischio gli automobilisti che continuavano a poter viaggiare sull’altra carreggiata rimasta aperta”.
Sottolinea Feltrin: “I due tiltrotator Engcon (come Feltrin siamo stati tra i primi ad acquistarli in Veneto) ci hanno poi consentito di gestire ogni fase del cantiere con molta più efficienza di quella che ci avrebbero garantito le attrezzature tradizionali; lavorando come un vero e proprio polso, ci consentono di effettuare il riempimento dello scavo molto più velocemente, minimizzando i movimenti e la rotazione della torretta dell’escavatore (e questo in presenza di traffico è davvero un vantaggio fondamentale)”.
“L’attacco rapido poi, ci permette di cambiare le attrezzature davvero velocemente, passando dalla benna stretta per scavare la trincea a quella per il riempimento, per poi usare l’escavatore senza attrezzatura per il sollevamento e la posa della condotta”.
“Utilizzare al 100% le possibilità che l’abbinata attacco rapido e rotatore ci mettono a disposizione, ci consente di trasformare completamente il nostro modo di lavorare, con un vantaggio operativo davvero impressionante. Sul cantiere questo si concretizza, in sostanza, nella contemporaneità di tutte le lavorazioni: una contemporaneità che ci ha concesso di concordare con la Committenza una modifica del cronoprogramma previsto, in senso migliorativo, accorciando i tempi di esecuzione e restituendo in anticipo la strada agli automobilisti”.
Gli investimenti in innovazione ci consentono di salvaguardare la giusta redditività aziendale
“Per noi l’innovazione tecnologica è un pilastro fondamentale del fare impresa; investiamo davvero molto in nuove macchine, attrezzature e tecnologia dato che siamo convinti che questo possa fare la differenza sia negli appalti pubblici sia nelle commesse private”.
Conclude Feltrin: “Non solo: siamo davvero convinti che l’aspetto ambientale sarà fondamentale in futuro nel nostro lavoro ed è per questo che abbiamo recentemente aggiunto in flotta i due escavatori gommati che sono caratterizzati da emissioni particolarmente ridotte. E’ un impegno di cui andiamo fieri, dato che siamo un’azienda con solide radici sul territorio, territorio che dobbiamo contribuire a trasmettere il più intatto possibile alle generazioni future.
Sul cantiere abbiamo intervistato anche il rappresentante della Committenza: abbiamo parlato con il geometra Giorgio Feltrin (un caso di omonimia con l’impresa appaltante, ndr), direttore operativo di cantiere per l’Alto Trevigiano Servizi che gestisce il servizio idrico integrato in 52 Comuni in provincia di Treviso.
La strategia dell’azienda è chiara e va nel segno dell’efficienza, oltreché della tutela e del rispetto ambientale: “stiamo investendo in maniera estremamente significativa nei Comuni che gestiamo e continueremo a farlo nei prossimi anni, dato che il nostro obiettivo è un importante miglioramento nella rete di distribuzione idrica sia per ridurre al minimo le perdite sia per sostituire le condotte ormai vetuste in cemento amianto con lo scopo di migliorare costantemente la qualità del servizio idrico integrato”.
“Siamo molto attenti anche nella scelta dei materiali delle nuove condotte, per ridurre i costi di manutenzione nel tempo: utilizziamo elementi in ghisa con rivestimento interno di cemento, proprio per migliorare la qualità dell’acqua distribuita. Proprio con questi materiali, in questo cantiere stiamo realizzando la posa di una condotta DN200 in ghisa in sostituzione della condotta esistente in amianto DN150 per una lunghezza complessiva di intervento di 1900 metri”.
Giorgio Feltrin, direttore operativo di cantiere per Alto Adriatico Servizi
“Il cantiere si sviluppa in fregio a una strada provinciale ad alto traffico, per cui già dalla fase di progettazione preliminare dell’intervento (l’intero progetto è in house alla Alto Trevigiana Servizi, ndr) in accordo con l’ente gestore della strada, la provincia di Treviso, abbiamo escluso la possibilità di chiudere l’arteria e di deviare il traffico su un altro percorso”.
“Sarebbero stati troppi i disagi conseguenti sia per gli automobilisti sia per il trasporto merci che per i residenti sulle tratte viarie interessate. Tenuto conto quindi della tipologia di lavorazioni necessarie per la posa della condotta, abbiamo richiesto all’impresa a cui è stato assegnato l’appalto di utilizzare mezzi agili e compatti che ci consentissero durante l’intero arco delle lavorazioni (compreso il ripristino dell’asfalto per una larghezza di 60 cm) di assicurare il traffico su una singola corsia con modalità di marcia alternata”.
Prosegue Feltrin: “da considerare il fatto, che la Provincia prescrive il ripristino completo del manto stradale dopo la posa entro la stessa giornata lavorativa. Per questo era necessario lavorare per sublotti di intervento successivi di circa 100 metri lineari, che, nella singola giornata lavorativa, vedessero concluse tutte le attività dalla rimozione della condotta da sostituire, alla posa della nuova fino al ripristino del manto in asfalto”.
“L’unica procedura possibile è stata quella, quindi, di prevedere tutte le fasi in simultanea: fresatura, scavo, rimozione vecchia condotta, posa della nuova linea, riempimento scavo e ripristino della sede stradale. Il numero di mezzi richiesti era quindi diretta funzione della contemporaneità delle attività e della necessità di operare in sagoma, all’interno di una sola corsia stradale”.
Per Alto Trevigiano Servizi la collaborazione con tutti gli attori del cantiere è un elemento fondamentale per la qualità finale delle realizzazioni. L'impresa ci ha proposto una variante operativa migliorativa che abbiamo accolto con soddisfazione
“In fase di gara d’appalto abbiamo riportato le indicazioni dell’Ente gestore; dopo l’aggiudicazione alla Feltrin srl, è stata l’impresa stessa che si è fatta parte attiva nello sviluppo di una soluzione che fosse migliorativa delle procedure di gara. In una riunione tecnica alla presenza anche del personale della Provincia di Treviso, è stato presentato il sistema di rotatore inclinabile con aggancio rapido da montare sugli escavatori gommati; un’innovazione tecnologica in grado di ridurre in maniera importante le tempistiche di cantiere, sempre lavorando con i più alti standard di sicurezza. La soluzione ci ha consentito di gestire anche molto meglio e più velocemente la problematica dell’intersezione e attraversamento con i sottoservizi esistenti che, in un territorio fortemente urbanizzato come la Provincia di Treviso, rappresentano un elemento da non sottovalutare”.
“La sicurezza è per noi un fattore fondamentale: proteggere gli automobilisti e i cittadini è essenziale quando ci si muove in strada con macchine operatrici; da non sottovalutare anche la protezione del personale dell’impresa che si deve muovere in presenza di traffico veicolare e quindi deve farlo con particolare attenzione. Proprio per questo, come Committenza, abbiamo verificato tutte le procedure e le misure di sicurezza, individuazione e perimetrazione del cantiere”.
Conclude Feltrin: “Alto Trevigiano Servizi è poi molto attenta all’ambiente; per questo abbiamo apprezzato che Feltrin abbia affrontato il cantiere con macchinari nuovi, di ultima generazione, con motorizzazioni Stage V che hanno emissioni sonore e di gas inquinanti davvero estremamente ridotte (tra l’altro stiamo cominciando a inserire nelle nostre gare prescrizioni in questo senso)”.
L’innovazione del rotatore inclinabile (tilt rotator in inglese) sta tutta in quella definizione di “polso” per gli escavatori che citava anche Matteo Feltrin; prima però di andare nel dettaglio dei vantaggi vogliamo sbrogliare il campo da un equivoco. Il rotatore inclinabile non è una novità: negli altri Paesi europei lo usano (e molto) da anni, in quelli del Nord Europa è ormai raro vedere un escavatore nelle classi fino a 20 tonnellate senza questa attrezzatura (ci sono anche versioni per escavatori fino a 33 ton).
Una tale diffusione si spiega in modo semplice: è utilissimo, aumenta a dismisura la versatilità dell’escavatore e, contemporaneamente, ne incrementa l’efficienza in cantiere. In sostanza più guadagni sulle commesse e meno tempo impiegato per farle.
Tilt Rotator Engcon con scancio rapido EC-Oil montato da Feltrin srl sul Volvo EWR150E
Il rotatore di Engcon consente una rotazione dell’attrezzatura di 360° (potete scaricare sabbia o ghiaia tutto intorno a un palo o a un tombino senza spostare la macchina, giusto per capirsi); la benna, inoltre, può essere posizionata con un angolo di inclinazione che arriva a 45° in entrambe le direzioni.
Sul cantiere di Feltrin abbiamo visto scaricare la sabbia di allettamento delle tubazioni posizionando la benna parallelamente allo scavo, per poi riposizionarla perpendicolarmente. Il tutto ovviamente senza ruotare la torretta dell’escavatore o, peggio, senza muoverlo. In spazi ridotti come il cantiere che abbiamo visto si parla di un vantaggio davvero incolmabile in fatto di versatilità e di sicurezza (senza contare il risparmio di carburante che nel tempo si fa sentire).
Il sistema di sgancio rapido automatico EC-Oil permette di collegare il rotatore inclinabile e gli attrezzi idraulici senza dover scendere dalla cabina, risparmiando ulteriormente tempo, eseguendo l’operazione in piena sicurezza.
La massima utilità in cantiere la si raggiunge con il tempo, imparando a utilizzare appieno le possibilità di un’attrezzatura che consente non solo di lavorare meglio, ma letteralmente di lavorare in maniera diversa, raggiungendo risultati altrimenti impossibili con sistemi tradizionali.
Come sempre è l’esperienza che conta, nessuno “nasce imparato”, ma chi nasce curioso e quindi sperimenta di solito non sbaglia!